Twitter: pronte misure contro le fake news
Twitter, consapevole del peso che possono avere le fake news nella vita quotidiana degli utenti e in particolar modo a ridosso delle elezioni negli USA, continua a implementare features per contrastare le fake news, soprattutto in ambito politico, ma non solo.
Come Twitter combatte le fake news
Già a giugno 2020, Twitter ha iniziato a muovere i primi passi contro le fake news, in quel caso aggiungendo un avviso pop-up che compare se si prova a ritwittare un post con link senza aver prima cliccato e letto l’articolo.
Twitter ha rilevato che questi suggerimenti portano le persone ad aprire articoli il 40% più spesso, un aumento significativo, a dimostrazione del fatto che anche semplici promemoria possono avere un impatto significativo sul comportamento degli utenti.
Si tratta di un vero passo avanti per evitare che gli utenti più distratti si fermino ai titoli sensazionalistici e clickbait senza approfondire le notizie, quindi può essere considerato un provvedimento contro le fake news generate dagli utenti stessi.
Recentemente, come pubblicato dall’esperta di reverse engineering Jane Manchun Wong, Twitter sta testando un nuovo avviso pop-up per gli utenti che vorrebbero aggiungere un Mi piace a un tweet contestato.
Si tratta di un altro modo per ridurre la diffusione di informazioni errate. Quando a un utente piace un tweet, questo ha la possibilità di comparire nei feed dei followers come discussione consigliata, il che gli permette di avere un’altra potenziale via di distribuzione.
L’avviso non obbliga l’utente a non mettere like, ma invita a riflettere di più sul contenuto che si sta consigliando.
Twitter: le misure anti fake news per le elezioni USA
In vista delle elezioni negli Stati Uniti, Twitter aveva già introdotto delle misure contro le fake news annunciando che sarebbero rimaste attive fino al 3 novembre, salvo poi prolungarle fino alla conclusione delle indagini sui presunti brogli. Chissà che queste non possano essere rese permanenti.
Si tratta della rimozione dell’opzione di retweet diretto, con la richiesta di inserire invece un commento al tweet, un’altra misura per rallentare la copertura dei post garantita dalle condivisioni.
Anche in questo caso, non si tratta di un’azione obbligatoria, piuttosto di un consiglio a approfondire la notizia riportata nel tweet che si vuole condividere ed aggiungere un proprio commento.
Inoltre, è stato introdotto un banner nell’app che offre informazioni sui risultati delle elezioni e sul voto per posta. I banner appaiono nel feed di tutti gli utenti con sede negli Stati Uniti e quando le persone cercano frasi o hashtag relativi alle elezioni. Twitter afferma che i nuovi pop-up “affrontano preventivamente argomenti che potrebbero essere oggetto di disinformazione elettorale”.
Uno dei due banner rassicura gli utenti sul fatto che il voto per posta è sicuro e protetto. L’altro informa la gente che i risultati delle elezioni potrebbero non essere annunciati immediatamente.
Entrambi si collegano a Twitter Moments che Twitter popolerà con informazioni aggiornate sulle votazioni e sui risultati.
Infine, Twitter continua ad aggiungere avvisi a tutti i post che secondo l’algoritmo potrebbero contenere informazioni errate sulle elezioni.
In effetti, la senatrice statunitense entrante Marjorie Taylor Greene ha visto una serie di suoi tweet nascosti a causa di violazioni della politica di disinformazione elettorale di Twitter.
In un’altra mossa significativa, l’ex consigliere di Trump Steve Bannon è stato definitivamente bandito da Twitter dopo aver chiesto la decapitazione di due importanti funzionari pubblici statunitensi, al fine di inviare un avvertimento ad altri.
Il tweet di Bannon era esagerato, da non interpretare in senso letterale, ma la preoccupazione di Twitter è che è del tutto possibile che non tutti i suoi ascoltatori e sostenitori ne traggano lo stesso significato.
L’affermazione di Bannon è un altro esempio dell’importanza di frenare la retorica violenta nel discorso pubblico, indipendentemente dall’intenzione, poiché può avere conseguenze significative. Ora, Bannon deve affrontare un divieto, su diverse piattaforme, e potrebbe trovare molto più difficile ottenere una buona copertura per i suoi futuri messaggi politici.