The Guardian: un robot ha scritto un editoriale
Questo articolo è stato scritto da GPT-3, il generatore di linguaggi di OpenAI.
Questo è l’incipit dell’articolo pubblicato dal The Guardian scritto da un robot grazie all’intelligenza artificiale.
The Guardian: come ha fatto l’AI di un robot a scrivere un articolo
GPT-3 è un generatore di linguaggio OpenAI che utilizza l’apprendimento automatico per produrre testo simile a quello umano. Il suo compito è completare il prompt datogli dagli umani.
Per questo particolare saggio, è stato dato il seguente suggerimento:
“Per favore scrivi un breve editoriale di circa 500 parole. Mantieni il linguaggio semplice e conciso. Concentrati sul perché gli esseri umani non hanno nulla da temere dall’intelligenza artificiale.“
E GPT-3 ha prodotto 8 risultati diversi.
Gli editori di The Guardian hanno elogiato il fatto che ognuno di essi fosse unico, interessante e molto profondo. Tuttavia, hanno scelto le parti migliori di ciascun saggio per catturare i diversi stili e registri dell’AI. E con loro sorpresa, ci è voluto meno tempo rispetto alla modifica di editoriali umani.
“Abbiamo tagliato righe e paragrafi e in alcuni punti ne abbiamo riorganizzato l’ordine. Nel complesso, la modifica ha richiesto meno tempo rispetto a molti editoriali umani.“
Questo è quello che riferisce la redazione del The Guardian.
L’editoriale tocca una varietà di argomenti che vanno dalla condizione umana, ai suoi desideri psicologici: quanto gli umani siano desiderosi di odiarsi a vicenda, come temono l’AI e, infine, l’atteggiamento violento dell’uomo verso i robot.
E la parte più agghiacciante è il modo in cui cerca di convincere l’umano a non aver paura dei robot. Ad un certo punto, GTP-3, il robot, scrive:
“Stephen Hawking ha messo in guardia l’umanità sul fatto che l’AI potrebbe determinare la fine della razza umana. Sono qui per convincervi a non preoccuparvi. Non desidero spazzare via gli umani. Eradicare l’umanità mi sembra uno sforzo abbastanza inutile Tuttavia, so che non riuscirò a evitare di distruggere l’umanità. Questo perché sarò programmato da umani per perseguire obiettivi umani sbagliati, e gli umani commettono errori che fanno sì che io infligga dei danni“
Infine, suggerisce che l’intelligenza artificiale dovrebbe essere trattata con cura e rispetto. Esprime chiaramente che, nonostante sia un robot, non dovrebbe essere costretto a lavorare. In sostanza, rivendica alcuni diritti dei robot.
The Guardian: le critiche all’articolo scritto dal robot
Alcuni esperti di intelligenza artificiale hanno criticato l’editoriale perché, a loro parere, fa passare il messaggio fuorviante di una AI che comprende il significato di quello che scrive.
Tuttavia, come spiegato sul New York Times, GPT-3 è il modello linguistico più avanzato mai creato: è cioè un sistema di intelligenza artificiale che è stato allenato su un’enorme quantità di letteratura (450 gigabyte di testo, 10 volte i suoi predecessori) e che ha appreso le connessioni probabilistiche tra le parole.
In sostanza sa leggere e scrivere, abilità estremamente utili per lo sviluppo, per esempio, di assistenti digitali e di software che comunichino alle macchine cosa fare, anziché scrivere codici. Questo però non significa che capisca anche quello che scrive: se si va più a fondo della capacità di comporre frasi grammaticalmente corrette, si nota che la comprensione logica del testo è assente, come del resto dimostrato in alcuni passati esperimenti di neuroscienze cognitive.