Essere o non essere (sui motori di ricerca), questa è la SEO
“I bei progetti senza un lavoro di posizionamento sui motori di ricerca non vengono trovati da nessuno” sembra una frase banale ma è la crudele realtà.
Da oltre 10 anni, nel digitale ho visto tanti bei progetti, alcuni dei quali però senza un corretto lavoro lato SEO, non hanno avuto la giusta visibilità e/o sono finiti nel dimenticatoio.
Farò un breve viaggio nel mondo della SEO in quest’articolo, lasciando dei consigli su come migliorare la visibilità del vostro portale sui motori di ricerca.
1. Un indice analitico
Per capire come funziona un motore di ricerca e quindi posizionare correttamente il proprio portale su google occorre capire come funziona il medesimo.
Un indice analitico è un elenco strutturato di parole o locuzioni (dette “voci”) trattate o citate all’interno di un testo e corredate da uno o più indicatori (detti anche “puntatori”) che rimandano alle parti di testo dove è menzionata la relativa voce.
Spesso le voci sono ordinate per soggetti trattati o per argomenti (Wikipedia).
Chi ha creato i motori di ricerca si è ispirato all’idea dell’indice analitico. Prima di Google e prima di Yahoo! infatti è stato creato un altro motore di ricerca Archie.
Proprio per questo motivo un ricercatore aveva creato un “raccoglitore” di file utile per degli studenti universitari. Era il 1990 e il web stava per spopolare.
2. La situazione attuale – copertura
Google al momento ha una copertura di circa il 73% delle ricerche mondiali, mentre Bing, invece, si ferma al 8%.
Questi, sono dati che conosciamo più o meno tutti, ma nessuno ha tenuto conto che gli strumenti di ricerca digitale (che oramai fanno sempre più parte della quotidianità) potrebbero però portare ad un aumento più consistente del numero di ricerche nel tempo.
Alexa e Google Home sfruttano, oltre alle normali ricerche, dei metadati specifici, cioè rispondono a delle query di ricerca su determinati campi che spesso non vengono neppure settati su diversi progetti.
Esporre correttamente le informazioni è uno dei task che ci si dovrebbe porre prima di andare ufficialmente online con un progetto digitale.
3. Quando lavoriamo ad un progetto digitale diversi sono gli strumenti che dovremmo sfruttare
Google Webmaster Tools (GWT)
Google Webmaster Tools è un servizio gratuito che permette ai webmaster di controllare la loro indicizzazione e di ottimizzare la visibilità del proprio sito. GWT è progettato per funzionare come un meccanismo di comunicazione tra Google e proprietari di siti, al fine di aiutare i webmaster a individuare le principali problematiche su di essi.
Google disavow tool (strumento di rifiuto dei link)
E’ uno strumento attraverso il quale è possibile rimuovere i link che si ritengono innaturali, spam o di bassa qualità.
Attraverso esso, chiediamo a Google di non tener conto di determinati link quando valuta un sito ed il problema principale è identificare correttamente i link che influenzano negativamente il tuo sito.
Rifiutare i link errati potrebbe portare ad un calo nella classifica. Identificare link non naturali può anche essere un lavoro duro, ma è possibile utilizzare diversi strumenti per facilitarne il processo, come CognitiveSEO o Link Detox.
Google Analytics
Google Analytics è un servizio offerto da Google che fornisce statistiche ed analisi dei dati digitali sul traffico di un sito web, fonti di traffico, tassi di conversione, segmentazione del pubblico, vendite, frequenza di rimbalzo, ecc.
Google Trends / Google Insight / Google Planner keyword
Sono tutti e tre degli strumenti che mostrano grafici e tendenze delle ricerche e delle keyword usate dall’utenza sul motore di ricerca.
Altri strumenti vivamente consigliati per fare analisi sul proprio portale o su quello di un competitor sono: SEOZoom, SEMrush, Frog SEO e AHREFS.
4. Black Hat SEO
Ci sono due modi per far ottenere visibilità ad un portale online:
La prima è quella di creare contenuti ad alto valore qualitativo, in modo tale da dare risposte utili agli utenti interessati ad un certo argomento. Mentre la seconda è ingegnarsi (sfruttare alcune caratteristiche/lacune degli algoritmi di posizionamento).
Testo e link nascosti: il classico testo dello stesso colore dello sfondo della pagina, tecnica vecchissima ma ancora utilizzata; i link nascosti sono link presenti ma non visibili, ed hanno lo stesso colore del testo, senza effetti “onmousehover“ per esempio.
Pagine doorway o gateway: si tratta di pagine che non hanno vero contenuto, ma sono state create per essere indicizzate dai motori e “spingere” altre pagine interne del sito o di un altro sito. Non sono utili agli utenti, poiché non contengono informazioni di alcuna natura.
Cloaking: si tratta di una pagina creata appositamente per i motori di ricerca, diversa da quella che viene invece vista dagli utenti. In breve, quando viene identificato uno spider all’interno del sito, uno script gli mostra una versione differente della pagina web.
Keyword stuffing: questa tecnica consiste nell’aumentare la frequenza di parole chiave all’interno di un testo, con la speranza di aumentare la pertinenza del sito rispetto alla ricerca di quelle parole.
Link spam: utilizzare software o circuiti automatici di scambio link (chiamati link farm) per aumentare la popularity del sito in maniera non naturale. L’acquisto di link su portali esterni è detto inoltre link building.
5. SEO thinker (idee per migliorare il posizionamento)
5.1 Duplicazione di contenuto
I contenuti duplicati sono blocchi di contenuto simili o identici a quelli presenti su un altro sito. Avviene appunto, quando il proprietario di un sito copia i contenuti da un altro.
Ci sono casi in cui il contenuto viene copiato con lo scopo di manipolare il posizionamento nei motori di ricerca.
I motori di ricerca però sono in grado di determinare quale dei due siti ha copiato.
Questo di solito porta alla perdita in termini di traffico e posizionamento per i proprietari di siti che hanno il contenuto non originale.
5.2 SEO search engine – what/where
Sfruttare il più possibile la Local Search Query.
Una query di ricerca locale (local search query) comprende informazioni come il nome della città, quartiere, strada, codice postale, ecc. Per esempio, una ricerca locale per i ristoranti sarà simile a questa: “ristoranti roma” o “trattoria roma centro”.
Dividere la ricerca di un prodotto/oggetto in micro-ricerche andando a sfruttare le location di riferimento del prodotto stesso, ovvio che lo stesso deve essere geolocalizzato.
“La somma di parti più piccole è maggiore della parte più grande”.
5.3 Dofollow / Nofollow
Settare un nofollow su tutti link in uscita nel portale, dofollow link in entrata verso il nostro portale, questo comporta un aumento dell’autorità del portale ai fini del ranking.
5.4 Tag
La tipologia di scrittura di una pagina è molto importante. Ricorda di gestire la gerarchia dei testi, è essenziale rispettare i contenuti per ognuno di essi.
5.5 Metadati
Sono oramai uno standard in qualsiasi portale, ma io consiglio solitamente di andare a gestire i dati strutturati anche per settore.
Cioè il progetto include un hotel, io andrei ad includere anche gli schema.org del “place”, oppure sul booking andrei ad aggiungere anche lo schema relativo alla “reservation” per esempio.
5.6 Immedesimati
Perché quel portale ha fatto successo anche avendo gli stessi contenuti del mio portale?
Ha lavorato sul posizionamento inserendo contenuti unici con tante parole, ma anche scrivendo testi come se lo scrittore si stesse immedesimando nelle problematiche del lettore.
5.7 Copia
Le fonti dalla quale copiare (il metodo di scrittura e il modo) sono:
- Wikipedia, per i portali di contenuti
- Amazon, per gli e-commerce
La SEO è composta da una serie di tecniche che fanno apparire il mio link prima del tuo. Consiglio vivamente una consulenza quando si vuole evitare che l’unica fonte di atterraggio sul proprio portale pervenga da sponsorizzate su Facebook o Google ADS.
E’ un’attività che farà entrare sempre il cliente prima nella nostra vetrina virtuale. Sempre e (quasi) per sempre!
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